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L'isola di Napoleone non è altro che l'isola di un mito, un personaggio in fondo evanescente anche se ben ancorato nella memoria locale e nella pubblicistica internazionale. Ma l'Elba era conosciuta fin dai tempi più antichi per l'importanza delle sue miniere e dei suoi minerali. Di fatto, la storia dell'isola si rinnova e si fa contemporaneità a partire dal 1897 quando si pensa allo sfruttamento delle miniere di ferro sotto l'esigenza di potenziare l'industria mineraria e siderurgica nell'Italia alle porte del nuovo secolo. Il tema della mostra muove dalla presenza sull'Isola d'Elba di Adolfo Coppedè agli esordi del XX secolo. Il suo arrivo non è casuale e si deve all'invito rivoltogli da Pilade Del Buono, uno dei principali promotori dello sviluppo delle miniere dell'isola e della nascita a Portoferraio dello stabilimento delle fonderie. In pochi anni, dal 1900 al 1905, Adolfo, giovanissimo e alle sue prime armi, sviluppa brillantemente una serie di temi progettuali commissionati dallo stesso Del Buono e da altri esponenti di primo piano del nascente sistema industriale, Ubaldo Tonietti e Max Bondi. La figura di Adolfo Coppedè, oltre che con documenti originali, viene dunque messa a fuoco attraverso due serie di immagini a confronto, un esauriente repertorio di riprese attuali, e un secondo di fotografie d'archivio che possono ben descrivere fino nei particolari monumenti oggi perduti o gravemente compromessi.